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TToole: tavoli interattivi per l’apprendimento cooperativo

Practix, una giovane startup della Fondazione Bruno Kessler, Centro di Ricerca della Provincia Autonoma di Trento è una società che si occupa di valorizzare la ricerca legata ai tavoli interattivi come strumento tecnologico per l’attività di gruppo.

Negli ultimi 10 anni il gruppo di ricerca i3 ha condotto molteplici studi sull’uso di questi grandi touch screen come strumenti di supporto ad attività di lavoro o di studio cooperativo. Molti lavori sono si sono orientati anche al supporto dell’interazione terapista-bambino soggetto ad autismo.

Practix sta completando lo sviluppo di una piattaforma di e-learning per tavoli interattivi chiamata TToole, un sistema per la gestione di casi di studio in gruppi da 2-4 persone per decine di gruppi in contemporanea.

Questo sistema è stato progettato (dove è attualmente utilizzato) per l’Educazione Continua in Medicina, ma l’intento è di rendere disponibile già dal 2013 la piattaforma a tutti i contesti formativi che possono essere interessati a questa tematica. Crisi permettendo.

Practix sarà presente a Smau Milano, dal 17 al 19 ottobre 2012, dove mostrerào vari esempi di utilizzo di tavoli per lo studio di gruppo, l’edutainment ed il lavoro cooperativo. In quella sede farà provare a tutti i visitatori un versione preliminare di TToole con 3 contenuti, ad esempio: un caso clinico, una ricerca attiva del lavoro, un semplice business game.

GardenSec: applicazioni per la sicurezza online

GardenSec è un’applicazione web che offre attualmente tre applicazioni sulla sicurezza completamente gratuite e usufruibili direttamente online, senza dover installare nulla sul computer.

Presto gli sviluppatori contano di offrirne almeno il doppio.

Le 3 app sono:

  • FileCrypt, che permette di criptare qualsiasi file con una password;
  • PassHide, che consente di nascondere le proprie password all’interno di una immagine a scelta nel nostro computer;
  • TextCrpyt, che permette di criptare qualsiasi testo con una password.

GardenSec è un progetto interessante sviluppato in Italia da Fabio Vaccaro e il suo team di collaboratori.

PastBook: realizzare gallerie fotografiche, album e gadget con le foto di Instagram e di Facebook

PastBook è un’applicazione web che consente di realizzare gallerie fotografiche e album in PDF con le foto di Instagram e di Facebook.

Per realizzare il book o la galleria, basta connettersi via Instagram e Facebook, inserire un nome utente o un hashtag e procedere alla realizzazione.

Si possono creare album anche selezionando un amico dal proprio network.

Si tratta di un progetto realizzato e autofinanziato da due imprenditori italiani: Davide Ardore e Stefano Cutello.

PastBook è un’idea creativa e anche un nuovo modello di business, poiché i libri fotografici possono essere personalizzati, fatti stampare e ordinati in forma cartacea, previo pagamento ovviamente.

Si possono ordinare anche altri gadget come stampe su t-shirt, tazze, ciabatte di plastica e via dicendo.

Presto saranno inclusi altri social network come Twitter, Flickr e altri formati di stampa sia digitali, sia fisici.

Con l’applicazione, in pratica, si realizza una vera fotografia della propria vita digitale da indossare, da mostrare in casa o in ufficio o da appendere alle pareti.

PastBook fornisce anche un’app per iPhone, iPod touch e iPad.

Color: creare e condividere album fotografici di un luogo o un evento collettivamente

Secondo molti autorevoli osservatori Color ha tutte le carte in regola per essere una rete sociale rivoluzionaria e per ottenere un successo paragonabile a quello che in passato fu di Twitter.

Si tratta di un’applicazione gratuita per iPhone e Android che permette di condividere album fotografici di un luogo o un evento collettivamente.

Bill Nguyen, il suo fondatore, ha ottenuto un’investimento di 41 milioni di dollari per la startup ed è anche il fautore di Lala, il servizio di musica in streaming recentemente comprato da Apple.

In buona sostanza Color è un social network che consente di associare ad un posto tutte le fotografie scattate nelle sue vicinanze. Esse saranno a disposizione automaticamente ed immediatamente per tutti gli utenti che si troveranno localizzati nei paraggi.

Pensate ad un concerto, un meeting, una conferenza, un posto di lavoro o di studio, un evento pubblico e sociale come un matrimonio o una qualsiasi altra ricorrenza. I partecipanti, tramite smartphone, potranno realizzarne in tempo reale l’album fotografico e scaricare le foto sul proprio tablet e telefono cellulare.

Si scatta una foto tramite l’applicazione, si carica online ed essa sarà disponibile per il download di tutti i partecipanti geolocalizzati all’istante e in futuro. L’immagine infatti, sarà associata indissolubilmente ad un luogo specifico. Non manca ovviamente l’integrazione nelle reti sociali e la totale libertà di condivizione (vedi video demo).

Sembra una cosa semplice ed intuitiva ma è proprio grazie alla semplicità che si riesce ad ottenere successo.

Color sfrutta quella che sarà la parola d’ordine delle nuove reti sociali: la prossimità. Non più soltanto amicizia, spesso fittizia, e geolocalizzazione ma la vicinanza delle persone che condividono immagini.

In più Color.com offre quel senso di ignoto e di morboso tipico di servizi come Chatroulette in grado di alimentare la curiosità e che risponde alla domanda: quali immagini troverò?

Quando si “colora un posto” le sue immagini saranno ad esso per sempre associate e rimarranno on the cloud per tutti i viaggiatori che lo visiteranno. Le persone che arriveranno lì, anche mesi ed anni dopo, potranno vederle, scaricarle, rintracciarle tramite tag come in un gioco basato sul concetto di realtà aumentata.

Quando si partecipa ad un gruppo potremo condividere i profili degli altri utenti ed allargare la sfera sociale, non in base all’amicizia ma grazie alla prossimità del luogo in questione.

Immaginiamo pertanto di usare una specie di Instagram che funzioni un po’ come FourSquare e che consenta, oltre alla localizzazione, di condividere foto di luoghi ed eventi e di stabilire relazioni con il gruppo partecipativo.

Credo proprio che funzionerà. Da non Perdere.

Quora: sistema di domande e risposte sociale

Si fa un gran parlare di Quora. Per molti addetti ai lavori è stata una delle migliori startup del 2010. In crescita continua, in tanti ritengono che sarà uno dei social network di maggior successo del 2011.

Si tratta semplicemente di un sistema di domande e risposte sociale, in gergo Q&A (questions and answers).

Funziona come una qualsiasi altra rete sociale. Ci si può connettere via Twitter o FaceBook, aggiungere ed invitare amici, organizzare e promuovere il proprio profilo, inserire e seguire argomenti di interesse nella community.

L’aspetto a mio avviso più interessante è la possibilità di reperire informazioni in modo inconsueto ed originale, bypassando le fonti di conoscenza tradizionale ed utilizzando la conoscenza delle masse e i contenuti generati dagli utenti, il cosiddetto crowdsourcing.

Si può chiedere ai follower di partecipare e sono generate, grazie anche da un sistema di rating, discussioni di grande valore. E’ anche possibile fare una richiesta diretta ad uno specifico utente che riteniamo possa aiutarci o suggerire informazioni importanti.

Insomma, tutto quello che spesso si fa in privato via email o in chat o attraverso altri social network lo si può condividere nella community.

Il suo limite per ora è invece l’uso esclusivo della lingua inglese che potrebbe scoraggiare molti possibili utilizzatori. Tuttavia non è da escludere in futuro una localizzazione in altre lingue, Italiano incluso. Tutto dipenderà dal grado del suo successo che pare ormai accertato.

Quora si mette in competizione con Yahoo Answer, con Facebook Questions e addirittura con Twitter e FrindFeed.

Blogger influenti lo stanno usando per lanciare le proprie questioni e anche questo è un segnale preciso dell’andamento positivo che sta prendendo il progetto.

Il web 2.0 prima e dopo la crisi finanziaria

Quella sopra è un’immagine storica che rappresenta il web 2.0 attraverso i suoi loghi così com’era ormai tre anni fa nel 2006.

C’è chi ha pensato di attualizzarla con una nuova immagine mettendo una tragica croce sopra alle startup fallite a causa della crisi finanziaria.

Non credo ci sia da commentare molto, le immagini parlano da sole.

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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