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La vita senza ADSL

Per chi, come me, è abituato a passare molte ore al computer, è solito pubblicare contenuti nel proprio blog con frequenza e regolarità, non riesce a lavorare senza la posta elettronica, è un vero trauma rimanere un mese senza collegamento internet.

E’ come smettere improvvisamente di fumare, i primi giorni sono i peggiori. Ci si avventa su qualsiasi computer utilizzabile: amici, locali pubblici, posto di lavoro… La situazione è davvero frustrante. Poi, con riluttanza, ci si rassegna gradualmente e ci si accorge che, forse, era sbagliato l’eccesso di vita virtuale precedente.

Si ritorna a compiere azioni trascurate: lavare la macchina, sistemare la libreria… e se proprio non si può fare a meno di accendere il pc, si approfitta per sistemarlo, ripulirlo delle applicazioni e i files inutili, ottimizzare il registro, deframmentare gli hard disks, scansionarlo con le utilities che servono a questo scopo, masterizzare quei cd e dvd che da una vita si voleva creare. Semplicemente inappagante: momenti di introspezione simili all’onanismo…

Tuttavia c’è anche un aspetto positivo. Si ritrova il tempo necessario per gli affetti e la famiglia e ci si dedica agli interessi trascurati. Io mi sono visto un sacco di bei films sdraiato sul divano, ho recuperato sonno e mi sono (fin troppo) rilassato!

Habemus ADSL!

Nuntio vobis gaudium magnum: habemus ADSL!

Dopo 25 giorni di astinenza forzata, finalmente ho la mia nuova adsl fiammante: Alice Flat a 2 mega.

Ho svolto alcuni test: velocità di download da 1970 a 2047 kbps, upload da 270 a 290 circa. Il che significa che i 2 mega della banda sono saturati alla perfezione. Farò altri test più accurati nei prosssimi giorni.

In sostanza ho acquistato ciò che mi è stato venduto: un ADSL a 2 mega pieni a 19,95 € al mese, contributo di attivazione gratuito (155 €) e 2 mesi di navigazione gratis.

Il rapporto prezzo qualità del servizio mi pare molto buono, forse il migliore in questo momento in commercio. Con la vecchia adsl a 4 mega di Tele 2 (30 € mensili) raggiungevo a malapena queste velocità.

A questo punto sono sempre in tempo a fare un upgrade con Alice, ma ne vale la pena? Perché pagare quasi il doppio (36,95 €) per avere una velocità appena superiore?

Sono contento, da oggi è un altro giorno… 🙂

Come rimanere senza ADSL: seconda puntata

Venerdì 2 febbraio, dopo 64 giorni dalla sottoscrizione di un abbonamento con Fastweb, ho preso il telefono è ho recesso dal contratto sottoscritto. Subito dopo mi sono rivolto a Telecom per una Alice Flat.

Il motivo è semplice: non sopporto di essere preso in giro. Fastweb, infatti, mi aveva assicurato tempi rapidissimi, invece mi sono accorto mio malgrado che questo servizio è proprio come tutti gli altri: pessimo.

Gli operatori ai quali mi sono spesso rivolto, gentili, mi hanno fornito risposte piuttosto precise ma del tutto discordanti l’una dall’altra. Vista la lentenzza dei tempi con cui mi è stato possibile liberarmi da Tele 2, soltanto pochi giorni fa mi è stata prospettata la possibilità della procedura per l’installazione di una linea adsl ex novo per aggirare l’ostacolo.
Fastweb demanda tutto a Telecom, pertanto i tempi sono quelli che sono e le loro promesse telefoniche sono soltanto falsità.

Fortunatamente, avendo molto tempo a disposizione, ho avuto la possibilità di informarmi molto bene riguardo i servizi di Fastweb giungendo alle seguenti conclusioni:

  • Fastweb conviene soltalto a chi è raggiunto direttamente dal suo cablaggio, poiché solo così si possono raggiungere le promesse velocità pubblicizzate;
  • nel caso in cui non ci sia il cablaggio (il mio), Fastweb non fa atro che affittare connessioni da Telecom rivendendole sotto suo nome. La velocità, ovviamente, è soltanto quella di una normale adsl (intorno ai 2, 3 mega, nella migliore delle ipotesi);
  • i pacchetti di Fastweb sono molto cari e per niente convenienti, considerati gli aspetti di cui sopra;
  • Fastweb ti fa telefonare gratis (urbane ed interrurbane) ma via voip, con tutti i limiti di questa tecnologia ancora non paragonabile alla qualità della telefonia tradizionale e con il rischio di rimanere senza telefono alla minima caduta della connessione;
  • il fatto di togliere la linea telefonica per non pagare il canone è un arma a doppio taglio, perché se un domani si volesse cambiare di nuovo operatore o si avesse ancora la necessità di una linea dovremmo sottoscrivere un nuovo contratto con Telecom, andando incontro ad una spesa piuttosto sostenuta.

Ormai è quasi un mese che sono senza internet. Conto, entro una settimana, di avere la mia nuova adsl. Nelle prossime puntate vi spiegherò perché ho scelto Alice Flat e, se tutto va bene, vi farò conoscere i particolari della mia soluzione “all’italiana”…

In questo Paese, nel migliore dei casi, per cambiare una adsl si rimane un mese senza connessione. Ben vengano le liberalizzazioni dei contratti ma, allo stesso tempo, è necessaria una normativa che preveda regole e tempi certi e ragionevoli per liberare una linea e per rendere operativo il passagio da un operatore all’altro.

Ricordatevi comunque che finchè non vi è stata fornita una nuova connessione (solitamente attraverso un intervento tecnico) siete sempre in tempo, come ho fatto io, a recedere da un contratto sottoscritto che non vi soddisfa.

Come rimanere senza ADSL

A novembre ho sottoscritto un abbonamento adsl con Fastweb (avendo questo servizio raggiunto finalmente anche la mia zona di residenza). Ho immediatamente inviato una disdetta a Tele2 tramite raccomandata AR.

Dopo numerosi solleciti, altri 2 fax, molte telefonate e alcune in****ature feroci, sono riuscito ad ottenere il distacco (un paio di giorni fa).

Ho immediatamente contattato Fastweb per sollecitare l’allaccio. Una mattina intera trascorsa al telefono prima di riuscire a parlare con uno straccio di operatore…

Considerazioni:

  • in Italia è quasi impossibile distaccarsi da un servizio;
  • ai nuovi clienti vene promesso mari e monti fino a quando non sottoscrivono un contratto, dopodiché diventano persone qualunque;
  • mi dispiace della precaria situazione dei ragazzi che rispondono nei call center, ma alcuni sono proprio idioti e maleducati;
  • passare da un servizio ad un altro significa rimanere parecchi giorni senza adsl;
  • sono un drogato di internet e approfitto di qualsiasi computer connesso alla rete per buttarmici come un tossico. Sto anche suonando ai campanelli degli amici…

Pertanto, se questo blog nei prossimi giorni non sarà aggiornato con la solita frequenza, se non risponderò rapidamente ai commenti e alle email, sapete qual’è il motivo.

Sharea, ovvero come divertirsi a condividere media

sharea

In questo post non recensirò Sharea, perché è un servizio tutto da provare.

Anche se offre 3 giga di uploads gratuiti mensili (e molte altre ottime caratteristiche) non è un vero proprio servizio di storage. E’ infatti soprattutto un ambiente di condivisione di media: foto, video, audio. I files caricati possono facilmente essere organizzati in albums, resi pubblici, riservati ai soli amici o mantenutii del tutto privati.

I nostri contenuti possono anche essere pubblicati in una sorta di blog interno, proprio come si fa con uno vero. I post e i blogs creati sono visibili alla comunità e altri utenti possono decidere se appropriarsene, aggiungendoli ai propri preferiti, commentarli, scaricarli. Naturalmente possono anche essere ricercati.

In sostanza si tratta di un modo di condividere contenuti tramite una rete sociale. Purtroppo manca la funzione per inserire i nostri media in un sito internet o in un blog, se non attaverso un semplice link. Le foto non possono essere organizzate in sets e nemmeno i file audio in playlists e possono essere condivisi solo singolarmente.

Tuttavia, a prescindere da questi limiti evidenti, Sharea è divertente da usare perché funzionale ed immediato. Finora non avevo ancora incontrato una proposta allo stesso tempo così innovativa ed efficiente. Da provare e da seguire con molta attenzione.

Alcuni esempi di condivisione:

Qui non si parla di iPhone…

… a meno che non ce ne regalino uno per provarlo.

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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