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GoLive2: mondo virtuale per bambini 2.0

GoLive2 è una rete sociale espressamente pensata per bambini.

Si suddivide in Wowbotz (per maschietti) e Mystikats Kutties (per femminucce). Entrambi si basano su graziosi avatar virtuali che rappresentano il bambino e che giocano ed incontrano gli altri nella comunità.

Ci sono un sacco di luoghi da visitare, dove incontrare amici, chattare con loro, caricare immagini personali e video da condividere.

E’ un mondo colorato, animato, con musica e frequenti occasioni di svago. Al suo interno, attraverso i giochi, si può guadagnare denaro da spendere per organizzare la propria vita virtuale, così come accade in molti giochi da console.

Il paragone con il mondo adulto di Second Life è inevitabile.

Nel web troviamo sempre più applicazioni di questo genere dedicate a bambini ed adolescenti. Basti pensare ai fantastici mondi di Habbo, GirlSense, Bonus, ClubPenguin, Scratch, BarbieGirl, Stardoll.

Evidentemente la cultura digitale dei bambini sta rapidamente crescendo e, come per gli adulti, c’è bisogno di evasione, di crearsi un’identità virtuale e di intrecciare la vita di tutti i giorni con una vita immaginata e parallela.

Via | Mashable

Visita virtuale al cimitero del Père Lachaise

Père Lachaise è il primo dei cimiteri civili di Parigi, il più grande, uno dei più celebri del mondo.

Vi riposano molti personaggi famosi del passato tra cui il cantante dei Doors Jim Morrison, Oscar Wilde, Honoré de Balzac, Frédéric Chopin, Gioachino Rossini, Amedeo Modigliani, Marcel Proust, Edith Piaf, Maria Callas, Michel Petrucciani, Gilbert Bécaud e tanti altri ( vedi la lista completa).

Sebbene si tratti di un camposanto, è un posto magnifico, una tappa obbligata per chi visita la capitale francese.

Ricordo il mio stupore nel vedere nei suoi bei parchi interni i bambini giocare allegramente…

Il Père Lachaise ha un suo sito web da cui si può intraprendere una passeggiata virtuale al suo interno.

Questa è la mia maniera per partecipare (in questo spazio pubblico) alla commemorazione dei Defunti, un giorno triste per ogni persona che non vuole dimenticare.

Stardoll: che bambole!



Devo ammettere che quando Stardoll si è presentato al pubblico, l’ho un po’ snobbato, pensando che fosse un servizio troppo faceto e poco utile.

In meno di un anno Stardoll ha raggiunto un successo strepitoso: quasi 7 milioni di utenti e ogni giorno mezzo milione di adolescenti dai 7 i 17 anni accedono alla comunità.

In Stardoll ragazzini e soprattutto ragazzine costruiscono, animano e fanno agire un loro avatar, un sosia sotto forma di bambola. Adulti, genitori ed insegnanti, vigilano (o dovrebbero) su tali attività.

E’ un colorato e divertente mondo immaginario, alternativo e virtuale, dove si può fare shopping, vestirsi alla moda, concorrere con le altre ragazze per diventare cover girl, inserire le sosia in scenari diversi, interagire con ospiti, amici ed amiche.

Un po’ The Sims, un po’ Barbie, bambini ed adolescenti possono dare libero sfogo alla loro fantasia, costruendosi un alter ego virtuale.

Ricchissimo il campionario delle celebrità rappresentate in Stardoll, anch’esse virtuali, con le quali possono essere fatte gran parte delle stesse cose che si fanno con il proprio avatar, in una totale forma d’identificazione ludica e coinvolgente.

I personaggi creati, alter ego personali e famosi, possono essere salvati in un album, stampati, condivisi con un’amica.

Se pensiamo al successo fenomenale di Second Life, al gusto che anche gli adulti hanno di vivere un’altra identità, realizzando attività diverse da quelle del mondo fisico e che spesso nella realtà rimangono solo un frustrante sogno irrealizzabile, si può facilmente capire l’approccio adolescenziale a Stardoll.

Del resto anche Second Life ha una sua area under 18 e promuove proficuamente il suo aspetto educativo, legato all’apprendimento a distanza, al lavoro di gruppo via internet, alla simulazione di attività autentiche, allo studio dei nuovi media e alla formazione aziendale.

Con un clic si ha la possibilità di intrecciare la vita di tutti i giorni con una vita parallela, in una parola di si può “giocare” e vivere un’esperienza a cui nessun bambino o adolescente intende rinunciare (e anche molti adulti… fortunatamente!).

Proprio vero: non esistono più le bambole di una volta…


Bellezza virtuale

Una staordinaria immagine virtuale di una ragazza (o immagine di una ragazza virtuale?), quella per la scheda NVIDIA GeForce 8800 Gtx. Già stata celebrità di Playboy (febbraio 2006).

Proprio il caso di dire: “Una bellezza da fare nvidia!”.

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