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Italki: impara le lingue con un partner online




Se non si conosce le lingue ormai si perdono molte opportunità. Pensiamo alla stessa Rete, per navigare senza ostacoli è indispensabile conoscere almeno un po’ d’inglese.

Approfittando proprio di internet si può sfruttare le reti sociali che ci mettono in contatto con altre persone in giro per il mondo che avvertono la stessa necessità e stabilire un patto per aiutarsi reciprocamente ad apprendere il tanto desiderato idioma.

Italki serve proprio a questo. Si indica la nostra lingua madre e, attraverso uno strumento apposito, si cerca un partner per la lingua che desideriamo praticare. Nulla di più immediato e spontaneo.

C’è tutta una serie di preferenze da stabilire: età del nostro collaboratore, sesso, livello di apprendimento. Si possono trovare anche utenti con il profilo di professori che dovranno essere pagati per il loro servizio.

Ogni utente dispone di un proprio profilo personale dove indicherà tutte le informazioni sul proprio conto e sulla modalità in cui desidera apprendere la lingua.

Da qui può gestire vari sestemi di messageria (Skype, Yahoo e MSN Messenger) ed un sistema personale chiamato Talkbox (solo per Windows) con cui potrà stabilire conversazioni testuali, vocali e tramite video.

Uno sistema completo, non solo come modello di apprendimento ma anche come rete sociale di contatti tra persone.

Personalmente, in base alla mia esperienza di ex studente universitario di Lingue Straniere, consiglio sempre di andare ad impararle sul campo, recandosi direttamnete nel Paese straniero desiderato e magari frequentando un corso di studio (bei tempi!).


L’e-learning 2.0 secondo Read/WriteWeb

Secondo l’autorevolissimo sito americano Read/WriteWeb uno dei maggiori mercati attivi del web 2.0 è l’e-learning.

A tal proposito propone una lista di strumenti ed applicazioni web da non perdere, molte delle quali conosciute e promosse a suo tempo anche da Solution Watch e da me recensiti nei tre posts “Ritorno a scuola con le applicazioni del web 2.0” (vedi i links in coda a questo articolo).

Gli argomenti trattati: blogging, podcasting, media sharing, social networking. Aspetti fondamentali e largamente usati nel mondo dell’e-learning 2.0. Inutile citare le applicazioni suggerite, da vedere direttamente.

Scuola 2.0

Anche in Italia, a passi lenti, il mondo della scuola comincia ad accorgersi del web 2.0. Questo blog ha riservato un’attenzione particore alle esperienze, le applicazioni, le novità del web 2.0 assimilabili in qualche modo al mondo della scuola.
Di seguito elenco una serie di links provenienti dall’ambiente scolastico italiano. Rappresentano, purtroppo, non di rado soltanto esperienze isolate, nate per lo più grazie all’intraprendenza di qualche sagace docente.

Dall’universo accademico arrivano Unilife e Unispace, due community per studenti sullo stile dei più famosi siti americani legati al mondo del Colleges.

Edupodcast, è lo spazio podcast di Garamond dedicato al mondo della scuola, con servizi audio per insegnanti ed anche studenti. Contiene due importanti rubriche periodiche: Grammatica di Strada e Web Docet (dell’amico Antonio Sofi). Altro importante progetto podcasting e weblogging, questa volta patrocinato dal MIUR, è il portale Edid@blog.

Dalla blogosfera segnalo la raccolta di informazioni e links a blog didattici Blog Didattici… Appassionatamente e ScuolaER, la piattaforma blogging gratuita legata al mondo scolastico della Regione Emilia Romagna.

Dalla stessa regione proviene Alma Two Osservatorio e-learning, contenente anche un motore di ricerca collaborativo per l’e-Learning realizzato con con Google Coop.

Su questo terreno segnalo la mia esperienza personale di Ricerche Maestre, il web per la Scuola Primaria, motore di ricerca che seleziona soltanto siti scelti da esperti insegnanti dove si possono trovare risorse scolastiche per la scuola elementare e navigare all’interno di siti adatti a bambini dai 3 ai 12 anni, ed Educity, del collega Marco Gius, motore per studenti che cerca solo in siti approvati da un team di professori delle scuole italiane.

C’è chi prepara una Tesi 2.0, sfruttanddo il web per la propria tesi di laurea (che include anch’esso Ricerche 2.0, un motore di ricerca personalizzato con Google Co-op), l’insegnante consapevolmente calato nella nuova dimensione (Didattica in Rete Web 2.0), il docente che si occupa di e-learning (Anto’s Stuff).

Ci sono i portali sull’e-learning 2.0 , i blog sulla formazione 2.0, quelli che si dedicano al digital divide.

Infine c’è la miriade di blogs educativi e didattici (compreso il mio), che ogni giorno arricchiscono la rete con contenuti ed esperienze professionali e personali significative.

Ovviamente questo excursus è tutt’altro che esaustivo, ben vengano ulteriori segnalazioni e commenti, sarò lieto di ospitarli in questo blog.

Ritorno a scuola con le applicazioni del Web 2.0

Solution Watch propone un’ottima lista molto variegata di applicazioni web 2.0 per insegnanti e studenti che cercano prodotti e tecnologie da utilizzare nell’anno scolastico appena iniziato.

Ovviamente il target a cui è diretto il post non è certo quello dei primi ordini scolastici, ma gli studenti universitari e gli insegnanti superiori. Tuttavia vi si possono cogliere spunti e suggerimenti interessanti anche se non si appartiene a questa fascia.

La lista (prima parte di un post a cui seguirà una seconda) si giustifica con l’incremento dell’uso che fanno gli insegnanti di blogs e wikis e a causa della crescente domanda degli studenti per gli strumenti online. E’ suddivisa in due parti: strumenti (tools) e applicazioni da ufficio (web applications).

In Italia? Siamo molto indietro, non credo tanto come domanda di applicazioni web online, quanto per l’offerta di validi strumenti in lingua italiana pensati per gli utenti del nostro Paese.

La domanda di strumenti di apprendimento più efficienti e facili da utilizzare è in forte crescita. Persino il concetto di eLearning (la formazione a distanza) come si è diffuso in questi ultimissimi anni comincia ad essere obsoleto ed avrebbe bisogno di una robusta inversione di rotta. la formazione dovrebbe perdere la rigidità dei ruoli consolidati (studente e tutor) e cercare di coinvolgere attivamente chi apprende, il quale si autocoinvolge a sua volta rielaborando concetti per sè stesso e per altri, nell’ottica tipica del web 2.0 e attraverso gli strumenti che lo stesso web 2.0 fornisce. Ma sto divagando dal tema di questo post, la segnalazione di un’ottima lista.

Concludo dicendo che dobbiamo forse cominciare a parlare sempre più spesso di concetti come eLearning 2.0 o Formazione 2.0, se si vuole. C’è qualcuno in grado di raccoglire questa sfida?

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