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Ludus: un ottimo strumento per creare presentazioni creative ed accattivati online

Ludus è un ottimo strumento per creare presentazioni creative ed accattivati online che si mette in concorrenza con i vari Prezi, Emaze, Slid.es, Sway e via dicendo.

Si tratta di un’applicazione web che funziona principalmente grazie al drag&drop con cui trascinare e modificare qualsia forma di contenuto e di media: video di YouTube, foto trovate in internet, mappe di Google, link di Dropbox, oggetti 3D e tanto altro ancora (vedi video sopra).

Ludus convertirà tutti i media rilasciati in un formato leggibile e compatibile con qualsiasi dispositivo venga riprodotto, telefonino, tablet, computer che sia.

Anzi, attraverso una penna grafica, può essere usato comodamente anche sul tablet grazie ad un algoritmo di riconoscimento dei segni.

Tramite un’interfaccia molto chiara e semplice si possono ottenere risultati di tipo professionale in pochi semplici passaggi e scegliendo i template già pronti,  i colori e la grafica più aderente ai nostri progetti.

Si può addirittura usare un font personalizzato e caricarne uno già pronto da usare.

I vari componenti creati utilizzando miscugli di media, detti smart blocks, possono essere anche riutilizzati in future presentazioni.

Benché la piattaforma si basi principalmente sul web i lavori possono essere scaricati in formato PDF.

Ludus è ancora in fase beta ad inviti, offrirà una versione gratuita con due giga di spazio cloud e versioni poro a pagamento oltre a numerose nuove componenti.

PickEditor: un sito che aiuta a decifrare, modificare e utilizzare testi scritti a chi ha problemi di dislessia

PickEditor è un sito che aiuta a decifrare, modificare, salvare e utilizzare testi scritti a chi ha problemi di dislessia.

Lo strumento è opera di due ricercatori italiani di Lucca che lo presentano con queste parole:

Un disturbo specifico dell’apprendimento, come la dislessia, non è uguale per tutti: ciascuno ha necessità diverse quando scrive o legge. Per questo abbiamo realizzato PickEditor.com, uno strumento libero e gratuito con il quale migliorare un testo a partire da impostazioni configurabili dall’utente.
L’obiettivo è rendere l’esperienza di ognuno confortevole rispetto alle proprie esigenze specifiche, variando alcuni aspetti visivi come spazio tra le lettere, tra le parole, e altro ancora.

In pratica Pickeditor permette di configurare una propria scrittura personale offrendo gratuitamente il modo di testare, salvare e riutilizzare un carattere e una grafica semplificata scelti.

Si tratta di uno strumento che analizza le difficoltà di lettura in modo da  superare gli impedimenti della dislessia, aiutando chi presenta disturbi specifici di apprendimento (DSA).

In PickEditor si sceglie il font che sembra più  adeguato alla lettura e lo strumento, attraverso le cosiddette “grazie”, suggerisce di scegliere la forma delle singole lettere e le spaziature tra i caratteri e tra una riga e l’altra.

PickEditor in pratica fa in modo di non subire un codice, di non doversi adeguare necessariamente a una grafica prestabilita, ma di padroneggiare autonomamente l’aspetto grafico della lettura e conseguentemente di una lettura confortevole e accessibile.

PickEditor, dunque, rende leggibile ciò che per molti non lo è, personalizzando font e spaziatura di un testo scritto.

Si può copiare e incollare un testo, modificarlo e salvarlo direttamente su Google Drive in modo da avere documenti sempre a disposizione sul cloud o di stamparli direttamente su carta.

Si tratta di un sistema che intende facilitare la scrittura e la lettura in senso generale, non solo per aiutare chi presenta i disturbi tipici della dislessia.

In fase di sperimentazione PickEditor sarà usato in circa 200 scuole italiane nelle quali studenti e insegnati, attraverso i tablet di classe, potranno scegliere e personalizzare i testi proposti in modo che gli allievi che non li riconoscono possano adottare uno stile diverso, adatto alle proprie esigenze, più flessibile e chiaro su cui studiare.

Al momento la piattaforma per DSA funziona in Inglese ed Italiano.

Loopy: uno strumento per spiegare concetti attraverso simulazioni animate interattive

Loopy è uno strumento per spiegare concetti attraverso simulazioni interattive animate.

Sembrerebbe un concetto complicato ma all’atto pratico non lo è.

Si presenta infatti come un semplice editor visuale, sebbene in lingua inglese, dove realizzare diagrammi per illustrare un concetto.

Il tutto avviene mostrando le relazioni tra due o più oggetti o tra le parti di un sistema. E’ ottimo per esempio per spiegare le relazioni di causa-efetto attraverso un grafico interattivo.

Nell’editor si possono aggiungere alcuni cerchi, ognuno identificativo di un concetto, e collegarli tra loro in base alle relazioni che hanno semplicemente disegnando e scrivendo.

Loopy ricorda quei grafici che spesso troviamo nei libri che esprimono concetti attraverso semplici astrazioni visive aiutando gli studenti a capirne il significato.

Potrebbe essere uno strumento valido soprattutto per gli insegnanti delle scuole superiori e delle università.

Zero Noise Classroom: ottenere il silenzio in classe con una divertente sfida

Zero Noise Classroom è un’app gratuita del browser Google Chrome che permette di ottenere il silenzio in classe con una divertente sfida.

Sfruttando i concetti di gamification e di cooperative learning, alla sua attivazione mostra un conto alla rovescia e un misuratore del rumore agli studenti che si attiva tramite il microfono del computer. L’applicazione può anche essere mostrata a schermo intero in una LIM per esempio.

E’ possibile stabilire facilmente la durata dell’intervallo di tempo da destinare al silenzio e il livello del rumore tollerato.

Una volta azionato il countdown Zero Noise Classroom calcolerà la percentuale dell’eccessivo volume e, conseguentemente, quella del silenzio ottenuto.

Gli stessi studenti potranno verificare l’esito dell’operazione in tempo reale.

In un era in cui il livello della concentrazione degli alunni si adegua ai tempi ristretti imposti dal web, dai giochi elettronici e dalla tv,  Zero Noise Classroom sfrutta proprio il concetto del trasferire lo stile del videogioco e dell’apprendimento collaborativo alle azioni da svolgere in classe.

AutoDraw trasforma schizzi in disegni automaticamente

AutoDraw è una geniale applicazione web in grado di  trasformare schizzi in disegni automaticamente.

Si tratta di un esperimento di Google che sfrutta un’intelligenza artificiale che suggerirà come concludere un abbozzo di disegno in una vera e propria immagine completa e strutturata simile ad una clipart.

Si presenta con un’interfaccia minimale tipica di una whiteboard, una lavagna interattiva online. Anche i comandi sono ridotti al minimo: si può disegnare con una matita, scegliere i colori del tratto e dello sfondo, aggiungere scritte, forme geometriche e poco più.

Ma lo strumento più efficace e divertente è proprio l’autodraw, il disegno automatico: basta tratteggiare uno schizzo di una figura o di un oggetto e il sistema suggerirà una serie di disegni veri con cui trasformarlo con un click.

AutoDraw è perfetto da usare con un’interfaccia touch: uno schermo del computer, una LIM. un tablet o uno smartphone, tramite una penna o semplicemente con le dita, ma può essere usato, sebbene con più difficoltà,  anche con il mouse.

Insomma, se non siamo grandi artisti o non siamo capaci di disegnare, questa applicazione ci tornerà in soccorso rendendoci il lavoro molto più facile.

Ottima per divertirsi ma anche da usare come vera e propria lavagna interattiva per esempio a scuola con una LIM.

I disegni creati possono essere condivisi nei social o scaricati come immagini PNG e così potremo anche organizzare una raccolta personale di figure da usare come clipart nei nostri progetti.

Se poi vi piacciono le sfide, con la stessa tecnologia è stato sviluppato Quick Draw, un simpatico tool che ci invita a disegnare un oggetto in 20 secondi!

Come scalare il monte Everest: un’applicazione ce lo spiega in 3D

Ovviamente soltanto pochi eletti scalatori professionisti sono in grado di scalare il monte Everest, ma per chi è curioso di conoscere le vie che essi praticano per giungere sulla vetta più alta del mondo un’applicazione ce lo spiega in 3D.

Si tratta di mt-everest che ci conduce in un meraviglioso viaggio virtuale sul tetto del mondo.

L’esplorazione virtuale a 360° parte dal campo base e ci accompagna nell’arrampicata con tanto di voci originali dei membri della spedizione.

Una volta in cima potremo godere del panorama mozzafiato che si mostra intorno semplicemente muovendo il mouse o le dita se navighiamo con un tablet o un telefonino.

Potremo anche focalizzare lo sguardo su un campo specifico della China o del Nepal.

Il progetto è realizzato da Discovery che fornisce anche una serie di informazioni, di documenti e di filmati aggiuntivi per gli amanti dell’alpinismo.

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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