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Bufala di Time, il vero personaggio dell’anno è Hugo Chávez! Ecco le prove

Il personaggio dell’anno non è l’internauta! Pare che la rivista Time abbia deciso di fare questo quando si è resa conto che il vero viincitore del sondaggio proposto era Hugo Chávez con il 35% dei voti. Gli internauti come personaggio dell’anno sono dunque un’autentica invenzione…

Il chistesito merita giustizia!

Visto su Alt1040 e Tecnorantes.

Update 20 dicembre. Ho parlato via chat con Luca Conti del fatto e lui mi dice: “Time sceglie il personaggio dell’anno tra il suo staff editoriale e non con sondaggi sottoposti ai lettori, quel sondaggio, se ho capito bene, è per avere l’opinione dei lettori… poi sinceramente non vedo proprio perché Chavez dovrebbe essere uomo dell’anno… la mia opinione è sicuramente deformata dal fatto che sui media italiani di Chávez non se ne è quasi mai parlato salvo forse quando Berlusconi l’ha fatto salutare dalla Yespica a Palazzo Chigi, se ricordo bene.”

Prendo atto e lo ringrazio pubblicamente per la precisazione, ma sottolineo il fatto di come gli americanissimi lettori dell’autorevole Time abbiano scelto ai primi due posti quelli che sono considerati dagli americani stessi i loro principali nemici.
Inoltre non mi meraviglio che i media italiani non parlino mai di personaggi come Chávez, troppo asserviti al potere e allineati alle tendenze dei grandi networks statunitensi per farlo…

Potere ai bloggers

Il braccio di ferro tra editori e gionalisti riguardo il contratto di settore (sto dalla parte di quest’ultimi) e la scelta di Time, secondo il quale è l’internauta è il personaggio del 2006 mi induce ad alcune considerazioni.

L’internauta non è un’entità astratta: sono io, siete voi. E’ un essere libero che ricerca e produce informazione senza vincoli. Per i media ufficiali, soprattutto in Italia, è una specie di pericolo: non se ne comprende la forza, anzi, si cerca di limitarne il raggio d’azione. I media vogliono soprattutto controllare il messaggio.

Gli iinternauti, in cambio, mostrano un approccio diverso riguardo ai contenuti che generano perché hanno il totale controllo su di essi. Nel web 2.0 si condividono gli esiti tra chi pubblica i contenuti e chi li produce. C’è un grande cambiamento di mentalità, epocale, prevale l’aspetto sociale. Questo è anche il motivo, a mio avviso, per cui Time ha fatto la scelta che ha fatto.

I blogs stanno influenzando la gente che li legge. Poniamo il caso di un blogger famoso (non è il mio…), il quale esprime ogni giorno le sue idee sotto forma di articoli, è più che probabile che convincerà i suoi lettori a credere che quello che scrive è vero e sicuramente affascinerà un certo numero di persone.

Si potrà anche ottenere l’effetto contrario, ci sono sempre eccezioni alla regola.

Ora mettiamo il caso in cui un blogger potente, tra i più conosciuti della blogosfera, il cui blog genera migliaia di visite giornaliere, decida di dedicarsi alla politica e di schierarsi per un partito politico alle prossime elezioni, sono convito che gran parte dei sui lettori voterebbe per lui.

A tutti capita, me compreso, di essere influenzati da quello che consiglia un blogger quando sostiene la bontà di ciò che promuove: un prodotto, un gadget, un software, un’opinione e quanto altro. Mi sono spiegato?

In Italia per ora accade il contrario: non sono i bloggers che si dedicano alla politica, ma è qualche politico più lungimirante che prova a trasformarsi anche in blogger, (spesso con scarsi risultati…) per allargare la sua sfera d’influenza mediatica.

Allora io dico: la politica stia lontano dalla blogosfera o la maneggi con cura e rispetto, non vogliamo neanche lontanamente le limitazioni di una Cina o una Cuba, potere ai bloggers!

Perché Pinochet non muore?

vignetta

Come può morire d’infarto un tizio senza cuore?

Visto su Mangas Verdes

Gli otto obiettivi da raggiungere contro la fame e la povertà

Stand Up è il motto della Campagna del Millennio, le giornate di mobilitazione mondiale contro la povertà e a sostegno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio che si celebrano il 15-16 ottobre 2006.

Questi gli 8 obiettivi:

    1. ELIMINARE LA POVERTÀ ESTREMA E LA FAME
    Il traguardo: dimezzare, entro il 2015, la percentuale di persone che vivono con meno di un dollaro al giorno e di persone che soffrono la fame.

    2. RAGGIUNGERE L’ISTRUZIONE PRIMARIA UNIVERSALE
    Il traguardo: assicurare, entro il 2015, che in ogni luogo i bambini e le bambine siano in grado di portare a termine un ciclo completo di istruzione primaria.

    3. PROMUOVERE L’UGUAGLIANZA DI GENERE E L’EMPOWERMENT DELLE DONNE
    Il traguardo: eliminare la disuguaglianza di genere nell’istruzione primaria e secondaria preferibilmente entro il 2005 e a tutti i livelli di istruzione entro il 2015.

    4. DIMINUIRE LA MORTALITÀ INFANTILE
    Il traguardo: ridurre di due terzi, entro il 2015, il tasso di mortalità infantile al di sotto dei cinque anni d’età.

    5. MIGLIORARE LA SALUTE MATERNA
    Il traguardo: ridurre di tre quarti, entro il 2015, il tasso di mortalità materna.

    6. COMBATTERE L’HIV/AIDS, LA MALARIA E LE ALTRE MALATTIE

    Il traguardo: arrestare, entro il 2015, e invertire la tendenza alla diffusione dell’HIV/AIDS, della malaria e di altre malattie, quali la tubercolosi.

    7. ASSICURARE LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
    Il traguardo: integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche e nei programmi dei paesi, arrestare la perdita delle risorse ambientali, dimezzare il numero di persone che non hanno accesso all’acqua potabile.

    8. SVILUPPARE UN PARTENARIATO GLOBALE PER LO SVILUPPO
    I 189 stati membri delle Nazioni Unite che nel 2000 hanno sottoscritto la Dichiarazione del Millennio si sono impegnati a costruire un partenariato per lo sviluppo, attraverso politiche e azioni concrete volte ad eliminare la povertà: la cooperazione allo sviluppo, un commercio internazionale che risponda ai bisogni dei paesi poveri, la riduzione e la cancellazione del debito dei paesi più poveri, il trasferimento di tecnologie.

Visita il sito millenniumcampaign, per conoscere tutte le informazioni sull’iniziativa.

Le care vecchie lire: immagini di tutte le banconote dal 1882 al 1997

Su Ron Wise’s Geographical Directory Of World Paper Money, come ho già detto in questo precedente post, ci sono le immagini di tutte le banconote del mondo!

Per chi vuol vedersi tutte le banconote italiane dal 1882, questa è la directory. Ci sono anche un sacco di curiosità: i conii militari, speciali, delle banche private, quelli promozionali e politici, inclusi gli scudi padani…

5000 anni di storia in 90 secondi

Altri filmati storici in Flash su Maps of War, alcuni relativi anche ad eventi bellici di attualità. Istruttivo…

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Maestro Alberto Scuola Primaria

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